martedì 18 ottobre 2016

Harry Potter e la maledizione dell'erede - Harry Potter and the Cursed Child

Buonasera lettori,

mentre la pioggia cade incessantemente, ho deciso di inserire la mia primissima recensione!
Fa d'uopo una premessa: sono una potteriana accanita. Nutro una tale ammirazione verso la Rowling e l'universo che ha creato, da rischiare di risultare eccessivamente di parte.
Ma vi prometto che tenterò di essere il più neutrale possibile.
Non sarà compito facile, dal momento che la pubblicazione di questo "script-book" ha suscitato non poche polemiche e diviso letteralmente a metà l'opinione pubblica.
Personalmente ero molto titubante riguardo questa ottava storia, così annunciata.
Temevo che rischiasse di minare quella sorta di perfetto equilibrio che aveva ormai raggiunto la saga completata ed infiocchettata e devo ammettere che i piccoli spoilers a macchia di leopardo che hanno iniziato a circolare nel web, accrescevano i miei timori.
L'unico modo per farmene una opinione completa era leggerlo io stessa e così ho fatto.
Dal momento che leggo indifferentemente sia in inglese sia in italiano, l'ho acquistato il giorno dopo la data ufficiale di uscita e l'ho divorato. 




Info generali:

Titolo: Harry Potter e la maledizione dell'erede
Autore: Jack Thorne
Soggetto: Joanne Kathleen Rowling, Jack Thorne, John Tiffany
Genere: Fantasy, drammatico
Trama: L'ottava storia. Diciannove anni dopo... E' sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il figlio minore Albus deve lottare con il peso dell'eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l'oscurità proviene da luoghi inaspettati.



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Amici lettori,
leggendo Harry Potter e la maledizione dell'erede, assisterete voi stessi ad una magia, che prenderà forma mano a mano che procederete nella lettura.
Vi smaterializzerete e verrete trasportati di nuovo in quel luogo così familiare e che tanto ci mancava e, senza neanche rendervene conto, penserete *sono a casa*.
Hogwarts vi aspetta e scoprirete che è sempre stata lì ad aspettarvi e con lei tutti i vostri carissimi amici, le vecchie glorie e le nuove leve. Personaggi più o meno simpatici e più o meno controversi.
Il romanzo ha una struttura atipica, ma decisamente scorrevole ed ha una impostazione descrittiva molto puntuale e ricca.
Naturalmente è un testo teatrale e, come tale, è suddiviso in atti e scene e potrebbe disorientare il fatto di ritrovarsi a scorrere i pensieri tra fitti dialoghi intervallati da ingressi in "scena" ed uscite, da cambi di scenario e distorsioni temporali, ma questo può essere in realtà, uno dei punti di forza del racconto.
La critica alla stampa di quello che a molti potrà apparire come un copione rivestito da una copertina patinata, ritengo sia fine a sé stessa.
I libri, così come i film, hanno una propria struttura narrativa che li identifica e li classifica ed è sostanzialmente prestabilita.
Una piéce teatrale non poteva che essere rappresentata da una forma coerente al modo in cui era stata concepita.
Un adattamento narrativo della storia, credetemi, avrebbe reso molto meno incisivo e solenne il susseguirsi delle scene e avrebbe avuto conseguenze anche sulla suspance e sul desiderio di non interrompere la lettura.

Il libro rende onore fedelmente ai nostri amati personaggi, con un Ron sempre più esilarante e tenero, una Hermione caparbia e nientemeno che Ministro della Magia, un Harry che finalmente si pone le domande che forse tutti avremmo voluto fargli durante il corso della storia, una Ginny devo dire abbastanza defilata e, ancora una volta, poco rilevante ai fini delle dinamiche contorte del racconto e un Draco che scopriremo come genitore migliore di quanto non sia stato suo padre per lui.
Non mancheranno momenti di sincera ilarità ad opera di Ron e di un inaspettatamente molto simpatico Scorpius Malfoy e, ovviamente, l'emozione la farà da padrone.
Non mi vergogno ad ammettere di aver pianto più volte nel corso della lettura.
Tra le pagine, ho riassaporato delle sensazioni che credevo ormai perdute. Sensazioni e sentimenti che mi mancavano e che ritengo affondino in domande che erano rimaste senza risposta e facciano capo a personaggi che se ne erano andati troppo brutalmente, troppo repentinamente.
Personaggi splendidi, come il professor Piton che lascerò parli attraverso quello che è uno dei momenti che mi è rimasto maggiormente nel cuore.


Ma veniamo alla storia nella sostanza.
Albus Severus Potter è un maghetto come tanti; proprio così.
Perchè pur essendo il figlio del mago più famoso del mondo, è un bambino introverso e pieno di insicurezze che diventa rapidamente un ragazzo fragile, incapace di competere con la bravura del fratello James Sirius e di instaurare un rapporto con i suoi compagni che anzi, si fanno beffe di lui e del suo unico amico: Scorpius Malfoy.
I due ragazzi condividono paure, incertezze e un difficile rapporto con i rispettivi genitori dal peso della cui "eredità" si sentono schiacciati.
La loro amicizia culminerà in una avventurosa missione per dimostrare il loro valore e per cercare di rimediare ai danni che l'operato di Harry Potter ha causato.
Primo tra tutti: la morte di Cedric Diggory.
Una nuova conoscenza e la scoperta di una giratempo "fuorilegge" sequestrata all'impenitente Theodore Nott, renderanno possibile l'impresa e faranno in modo che i due si caccino in un mare di guai. Anzi, forse meglio dire in un LAGO di guai!
La giratempo, che ha un funzionamento quantomeno atipico visto che permette di rimanere nel passato soltanto per 5 minuti, riattivandosi poi automaticamente per ricondurli nel futuro, è il fulcro intorno al quale gira tutta la storia.


Ho discusso riguardo il paradosso temporale trattato nella storia e vorrei spiegare perché ritengo che non vi siano incoerenze tra l'uso della giratempo che abbiamo sperimentato per la prima volta nel terzo libro e quella illustrata in questo ottavo capitolo della saga.
La giratempo segue il paradosso temporale di "coerenza", detto comunemente "paradosso del nonno". Vale a dire che le azioni compiute nel passato, che hanno riflessi sul presente di rilievo tale da compromettere la vita stessa di chi compie il viaggio nel tempo. sarebbero "inutiliter date" e quindi vanificate dal fatto stesso di aver manomesso il corso del tempo.
Esempio pratico: se vado nel passato per incontrare mio nonno e in qualche modo, impedisco che generi i miei genitori e di conseguenza pregiudico la mia stessa esistenza, è impossibile che io stessa sia andata nel passato e che abbia fatto alcunché. Perfezionandosi così un nuovo futuro (un pò come per Ritorno al Futuro).
La maggior parte di tali critiche ad Harry Potter e la maledizione dell'erede (provenienti però tristemente da persone che non avevano letto il libro) vertevano su una presunta violazione del paradosso del nonno che invece viene perfettamente rispettato, perché come avrete modo di leggere, i due protagonisti subiscono in tal modo le conseguenze dei loro interventi sul tempo, da dover tornare indietro nel tempo ben quattro volte, di cui una decisamente forzata.


Non posso dirvi di più, perché temo di commettere involontari spoilers.
Posso però anticiparvi che i clamorosi colpi di scena che possono sembrare tecniche sensazionalistiche per riempire la storia, sono in realtà assolutamente coerenti con la logica del male che tenta ad ogni costo di affermarsi e di gettare il seme che ne garantisca la persistenza (a buon intenditor, poche parole).
Ora tocca a voi ! Voglio sapere la vostra, lo avete già letto? Lo leggerete? Commentate numerosi!
Voglio lasciarvi con una splendida citazione e con il consiglio di accompagnare questa lettura ad un buon caffé lungo con tanta panna montata, per avere la sensazione di sorseggiare una burrobirra forte!
La perfezione è fuori dalla portata del genere umano , al di là della portata della magia. In ogni momento splendente di felicità è quella goccia di veleno: la consapevolezza che il dolore verrà di nuovo. Siate onesti con le persone che amate, mostrate il vostro dolore. Soffrire è umano come respirare”  - Albus Silente

Voto: 9,50/10
(sottraggo 0.50 a Grifondoro, perché Rose Weasley non appare quanto vorrei)

Nox lettori,

Lu

P.S. Il prossimo libro che recensirò sarà "Into The Wild - Nelle terre estreme" di Jon Krakauer

2 commenti:

  1. ANCHE A ME QUELLA PAGINA è RIMASTA NEL CUORE <3

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  2. Amica mia <3 mi ha emozionato tantissimo! Come alcune parti con la McGranitt *.*

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